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STORIA DELLA PIADINA ROMAGNOLA
La Piadina Romagnola o Piada Romagnola ha una lunga storia che racconta le tradizioni della gente di Romagna. È un alimento semplice che, nei secoli, ha identificato e unificato la terra di Romagna sotto un unico emblema, trasformandosi da simbolo della vita contadina in prodotto di largo consumo. Il termine piada è entrato nell'uso ufficiale perché Giovanni Pascoli italianizzò in questo termine la parola romagnola piè. In una delle sue famose poesie, il poeta elogiava la piadina, un alimento antico quasi quanto l'uomo, e la definiva il pane nazionale dei Romagnoli, facendo così stringere un legame indissolubile tra Piadina e Romagna . Tuttavia, le sue origini risalgono a molto prima. Già in epoca etrusca, nell'odierna Romagna, si trovano tracce dell'uso di farine crude, cereali e sostituti del pane tondo. Lo stesso Pascoli trovò le prime tracce letterarie nell'Eneide di Virgilio al capitolo VII, quando il poeta romano utilizzò per la prima volta la struttura “exiguam orbem”. In epoca romana sono molte le testimonianze dell'uso di sostituti del pane a base di cereali crudi e accompagnati da formaggio come lo sono oggi. La tradizione della piadina è continuata nei secoli, sviluppandosi nel Medioevo, quando i romagnoli iniziarono ad utilizzarla insieme ai cereali poveri per non incorrere nelle tasse dei proprietari terrieri sul grano e sul pane. Infatti, nel 1371, il cardinale Angelico avrebbe notato che tra le tasse che il comune di Modigliana, in provincia di Forlì Cesena, doveva pagare al Pontificio Consiglio, vi erano 2 "piades". Nel secondo dopoguerra la piadina romagnola si diffuse nelle campagne e nelle città e non fu più considerata un sostituto del pane, ma una golosa alternativa. Dagli anni '70 le piadine escono dalle case e arrivano nei chioschi che iniziano ad aprire sul lungomare e nascono anche i primi laboratori. Nel corso degli anni il piccolo imprenditore che ha creato un laboratorio locale, forte del successo e di un prodotto unico, si rende conto che puo iniziare a produrre prodotti per un mercato più ampio sia nazionale che internazionale, rifornendo i primi negozi e supermercati. Ecco che la piadina si fa conoscere e amare anche al di fuori della Romagna. Per preservare la tipicità della piadina, un gruppo di enti e aziende ubicate in aree tra le province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e Bologna si sono unite per promuovere e tutelare il prodotto. Dopo tanti anni di lavoro il 24 ottobre 2014 la piadina diventa Prodotto IGP (indicazione geografica tipica) e il consorzio di tutela ne rende pubbliche le linee guida. C.RIZZIOLI
Scritto il 02-01-2023 / LeggiLeggi
Il testo Romagnolo
Storia e curiosità di uno strumento di cottura perfetto e regionale che ha ormai varcato i confini ed è arrivato nelle cucine di tutta Italia. Qual’e’ il vero segreto per cucinare una piadina perfetta? Leggi qui e lo scoprirai. Queste teglie si chiamano "testo" – andiamo a scoprire assieme cosa sono. Il testo romagnolo è una padella larga e completamente piatta e arginata da un bordino piu alto sul lato. Si utilizza su fornelli come una normale padella, ma i materiali utilizzati, unitamente alla sua forma fanno sì che la piadina in cottura sprigioni il massimo della sua fragranza. Anche il nome "testo" ha origini antiche, infatti fa riferimento ai " testum ", ossia le tegole in terracotta che state trovate negli scavi dell’ antico impero romano per cuocere sottili sfoglie di impasti fatti con farina e acqua: l’antenato storico della piadina. D’altronde Rimini è una citta romana, ne sono testimoni diversi ritrovamenti e il famosissimo Ponte di Tiberio, quindi non è inusuale che la piadina possa essere nata proprio qui. Gli antichi testi in terracotta sono stati sostituiti da quelli in ghisa e successivamente da quelli in acciaio o alluminio rivestiti di uno strato antiaderente . I manici sono stati realizzati con diversi materiali che non trasmettono il calore, dalle più moderne plastiche alla bachelite, al legno. L’utilizzo di un testo per cuocere la piadina è elementare e chiunque può in pochi minuti realizzare la piadina perfetta: basta riporlo sul fornello e quando ben caldo appoggiarci una piadina e cuocerla circa 1 minuto da ogni lato (o comunque fino a quando non siano visibili dei bolli marroncini). Il testo è uno strumento ideale per la cottura delle piadine ed è perfetto anche per cuocere verdure, carne e tanto altro. Per ottenere la massima fragranza delle tue piadine puoi usare un testo in alluminio teflonato per i fornelli classici a gas oppure il nuovissimo testo a induzione, che finalmente è sul mercato dopo anni di ricerche e prove, data la domanda sempre più incalzante di una padella che avesse queste caratteristiche di cottura. Il fondo adatto all’induzione di questa padella per cuocere piadine e cassoni ti permetterà di avere la massima resa di cottura e delle piadine eccezionali anche in una cucina di nuova generazione. Questi testi hanno la forma adatta a distribuire il calore uniformemente su tutta la superficie, di modo che posando la piadina sopra questa si scaldi tutta nello stesso modo. Ideale è che il testo sia ben caldo quando appoggiamo la piadina. Questo ci permetterà di avere una cottura uniforme e ottimale. La Piadina Romagnola è un cibo relativamente semplice, marcatamente locale e tipico, la cui produzione e consumo nel territorio di produzione ha radici antichissime. La preparazione della piadina è sempre stata un’attività svolta dalle donne di casa, dette nel linguaggio locale azdore. Il rito compiuto da queste donne intente alla preparazione ed alla cottura della piadina appartiene alla cultura presente in tutte le case romagnole. In ogni famiglia questo "pane" ha avuto un posto sulla tavola. Fino a cinquant’anni fa, o anche meno, la piadina era un sostituto del pane a cui si ricorreva in due circostanze: quando si terminava il pane e tra una infornata e l’altra si impastava questa specie di focaccina sottile; e quando mancava la farina e si impastava quello che si trovava creando delle palline che si rendevano sottili e si cuocevano in un attimo sul testo ben caldo. Nel secondo dopoguerra e migliorando le condizioni generali di vita, andrà piano piano scomparendo l’abitudine di impastare farina di mais con altre farine povere e si diffonderà, parallelamente, la buona piada di frumento sia nelle campagne che nelle città, che non sarà più considerata un surrogato del pane, ma una golosa alternativa. Fino ad allora la piadina si trovava solo sulle tavole delle famiglie romagnole. L’azdora (la donna di casa, anzi, la "signora" della casa) dopo aver provveduto a preparare la cena o il pranzo, preparava un impasto di farina, acqua, sale e strutto o olio, ne faceva piccoli pani che poi venivano stesi a mano con il matterello fino ad assumere la forma di disco largo e sottile che successivamente veniva cotto sulla teglia o testo. L’abitudine di preparare la piadina in casa si è un pò persa nel tempo. Questo sia per colpa delle mutate abitudini di vita, le donne lavorano sempre più frequentemente fuori casa e i pasti vengono preparati sempre più di fretta, sia per il fiorire, a partire dagli anni settanta, di chioschetti e punti vendita dove la piadina viene venduta pronta per il consumo. Negli anni novanta fanno la comparsa sugli scaffali dei punti vendita delle confezioni di piadine confezionate precotte, che necessitano solo di essere scaldate e che si conservano in frigo anche per molti giorni. Da che era un prodotto casalingo e locale, consumato in una parte di regione, la piadina comincia ad essere diffusa, grazie anche all’appeal che ha sulle migliaia di turisti della riviera romagnola, che una volta tornati a casa comprano la piadina al supermercato ricercando quella sensazione di svago e serenità dei periodi di vacanza. Varcando i confini regionali e diventando emblema di Romagna e di vacanza, la piadina entra di diritto nei cibi cult, addirittura menzionata in canzoni pop (chi non ricorda "quel progetto di esportare la piadina romagnola"?) e distribuita ovunque, a cominciare dagli Autogrill dove diventa uno dei panificati più venduti al banco. Imprenditori illuminati che sono riusciti a riprodurre fedelmente forma e sapore della piadina anche in ricette industriali, la comodità di averle nel frigo e in due minuti avere un pasto pronto hanno fatto si che la piadina e il testo romagnolo, lo strumento adatto a prepararle, si siano affermate e diffuse ormai in tutte le famiglie italiane e non. C.RIZZIOLI
Scritto il 12-07-2022 / LeggiLeggi
Ricette con la Piadina: creare piatti facili e veloci
Piadina alla caprese Ingrendienti: 1 Riccione Piadina IGP alla Riminese 1mozzarella di bufala 1 pomodoro grappolo Foglie di basilico fresco Procedimento: Cuocere la Riccione Piadina e disporre a raggera in un piatto da portata, la piadina calda, la mozzarella e le fette di pomodoro, e finire il piatto con basilico fresco e un filo di olio extravergine d’oliva. Piadina con verdure grigliate Ingrendienti: 4 Meraviglie di Riccione Piadina 1 zucchina 1 melanzana 1 peperone Olio extravergine d’oliva Procedimento: Pulire e tagliare a fette le verdure, condirle con poco sale e poco olio e grigliare il tutto su di una graticola. Fare riposare per un’ora circa le verdure. Cuocere le Meraviglie di Riccione Piadina i e creare una millefoglie alternando le verdure alla piadina calda.Decorare con qualche ciuffo di misticanza e un filo d’olio d’oliva. Tartelletta di piadina con crema chantilly e frutti rossi Ingrendienti: 1 meraviglia di Riccione Piadina Lamponi Ribes More Crema Chantilly Procedimento: Cuocere la Meraviglia di Riccione Piadina, guarnirla con la crema e abbondanti frutti rossi. Completare con una spolverata di zucchero a velo. Piadina con arrosto di tacchino, misticanza e stracchino fresco Ingrendienti: 1 Riccione Piadina Integrale Bio 5 fette di arrosto di tacchino 1 ciuffo di misticanza 100g di stracchino fresco Procedimento: In un piatto condire la misticanza, adagiare le fette di arrosto e delle piccole noci di stracchino adagiate sull’arrosto. Cuocere la Riccione Piadina e tagliarla a dischetti come completamento dell’insalata. Piadina con squacquerone, crudo di Parma e rucola Ingrendienti: 1 Riccione Piadina IGP alla Riminese 100g di crudo di parma 100g squacquerone Rucola fresca Procedimento: Cuocere la Riccione Piadina, condirla con alla base lo squacquerone che con il caldo tenderà ad ammorbidirsi, aggiungere la rucola e finire con il crudo. Piada, salmone affumicato, ricotta fresca e ribes Ingrendienti: 1 Riccione Piadina IGP con olio extravergine di oliva 5 fette di salmone affumicato 100g di ricotta Olio sale e pepe Procedimento: Cuocere la Riccione Piadina, tagliarla in seguito a triangolino o a strisce, adagiare un cucchiaio di ricotta precedentemente condita con olio sale e pepe e finire con dei piccoli turbanti di salmone affumicato. Guarnire con qualche chicco di ribes. Disporre in un piatto i triangolino su di un piatto da portata e proporlo come sfizioso aperitivo. Fornarina con sardoncini marinati, cipollotti e misticanza Ingrendienti: 1 Fornarina di Riccione Piadina 200g di sardoncini freschi 100ml vino bianco 50ml aceto 1cucchiaio di zucchero 1cipollotto Misticanza Prezzemolo Procedimento: Pulire i sardoncini e sciacquare bene sotto l acqua corrente, metterli per una giornata in frigorifero coperti con la marinata fatta con le dosi di aceto zucchero e vino bianco. Dopo una giornata scolare e conservarli con poco olio d’oliva. Servirli con una Riccione Fornarina calda, del cipollotto fresco tagliato finemente, poggiare nel piatto sulla misticanza. Arricchire con un filo di olio e prezzemolo. Piadina con fragole e mascarpone Ingrendienti: 1 Riccione Piadina IGP alla Riminese Fragole Mascarpone fresco Zucchero a velo 1limone Procedimento: Condire il mascarpone con qualche cucchiaio di zucchero e della scorza di limone grattata, lasciare riposare in frigo per 15min. Cuocere la Riccione Piadina e tagliarla in due tegoline, comporre una sorta di millefoglie con degli spumanti di mascarpone e le fragole fresche. Guarnire con salsa al cioccolato e zucchero a velo. Piadina con mascarpone, nutella e frutta fresca Ingrendienti: 1 Meraviglia di Riccione Piadina Nutella 100g mascarpone Frutta fresca a piacere Procedimento: Scaldare la Meraviglia di Riccione Piadina e spalmare abbondante nutella sulla sua base, toglierla dal fuoco, e spalmare una piccola parte di mascarpone e in seguito, arrotolare il tutto come un piccolo rotolino. Servire in un piatto con frutta fresca tagliata e del mascarpone a decorare il tutto. Rotolini di piada con verdure e pecorino Ingrendienti: 1 Riccione Piadina Olio evo Bio Pecorino poco stagionato Peperoni Zucchine Melanzane Procedimento: Grigliate le verdure e condirle con poco olio e un pizzico di sale. Cuocere la Riccione Piadina, tagliare delle fette sottili di pecorino, e lasciarle Ammorbidire sulla piada calda. Adagiare le verdure sopra e arrotolare il tutto e poi tagliare e servire su un tagliere. Le ricette di "Osteria di Riccione Piadina" Tataki di tonno, misticanza e datterini Per 4 persone Ingrendienti: 400gr di tonno fresco (trattato per il crudo) 50 gr salsa di soya 10gr di miele 250gr di misticanza pulita 200gr di datterini un pezzetto di zenzero olio e.v.o. Procedimento: Mettere a marinare per circa 1 ora il trancio di tonno con la soya, lo zenzero,il miele e poco olio. Scaldare una padella dal fondo pesante senza nulla, quando e molto calda adagiare il trancio di tonno e farlo scottare per pochi secondi da tutti i lati ( si devono cuocere solo i due, tre millimetri esterni del tonno). Togliere il tonno dalla padella ed immergerlo in acqua ghiacciata. Quando e’ freddo scolare e asciugare bene con carta assorbente. Pulire e tagliare i datterini a meta’, condirli con sale pepe e olio e.v.o. Metterli in una teglia con carta da forno e cuocerli per 5/6 minuti in forno statico a 200gradi. Cuocere, la sfogliata come da istruzioni, mettere la misticanza condita con una vinagrette alla senape, mettere il tonno tagliato a fette spesse 3/4 mm, mettere qualche datterino e servire. Servire accompagnando con Riccione Piadina all’olio extra vergine di oliva BIO tagliata a spicchi. Seppia con piselli a primavera Per 4 persone Ingrendienti: Seppie fresche 600gr piselli finissimi 200gr menta 4 foglie concentrato di pomodoro 1 cucchiaio vino bianco 1/2 bicchiere olio e.v.o. Sale pepe Procedimento: Pulire le seppie separando le teste ele ali dai corpi, mettere i corpi uno sopra l’altro in 2 mucchietti e congelare. Tritare le teste e le ali, metterle in un tegame dal fondo spesso sul fuoco, aggiungere olio e 1 spicchio di aglio in camicia. Far cuocere fino a che non perda completamente l’acqua che si e’ formata sul fondo. A questo punto aiutandosi con una spatola far rosolare molto bene le teste. Aggiungere se necessario ancora un goccio di olio. Aggiungere il concentrato e far tostare per qualche minuto, bagnare con il vino bianco, far evaporare e aggiungere acqua fino a coprire le seppie. Lasciar cuocere fino a che siano molto tenere. Se necessario aggiungere acqua. Sbollentare i piselli, schiacciarli con una forchetta e condirli con olio, sale, pepe ela menta tagliata. Tagliare i corpi delle seppie piu’ sottili possibile, condirle con sale e olio e cuocerle velocemente in padella rovente per pochi secondi. Cuocere la sfogliata, mettere dei mucchietti di crema di piselli, il sugo fatto con le teste e sopra i corpi delle seppie. Completare con dell’olio extra vergine di oliva. Servire con spicchi di Riccione Piadina Integrale tagliata a triangoli e appoggiata sul bordo del piatto (o su un piatto a parte). Baccalà mantecato con puntarelle e cipolla in agrodolce Per 4 persone Ingrendienti: Baccalà ammollato 400gr patate bollite 150 gr 1 cipolla rossa tipo tropea 100gr aceto di vino bianco 150 gr acqua 50 gr zucchero 10 gr sale olio e.v.o 250 gr latte aglio prezzemolo tritato 250gr puntarelle (cicoria cimata) rosmarini 2 rametti 1 filetto acciuga di cetara Procedimento: Togliere la pelle e le spine al baccala’, metterle a bollire con il latte, il rosmarino e 2 spicchi d’aglio in camicia. Versare, filtrando, il latte bollente sul baccala’ pulito e lasciarlo riposare fuori dal fuoco per circa 30 minuti( fare attenzione a che il baccala’ sia completamente coperto dal latte). Mettere a bollire l’ acqua con il sale, l’aceto e lo zucchero. Far cuocere in questa liquido la cipolla pulita e tagliata in 8 spicchi. Scolare quando e’ ancora al dente. Schiacciare le patate bollite in un contenitore ( meglio una planetaria o il bimby) aggiungere il baccala’ scolato dal latte e montare aggiungendo olio e prezzemolo tritato. Aggiustare di sale e pepe se necessario. Scaldare la sfogliata come da istruzioni, mettere dei ciuffetti di baccala’ mantecato, qualche falda di cipolla in agrodolce e le puntarelle condite con olio sale e 1 filetto di acciuga tritato. Servire con spicchi di Riccione Piadina La Spessa tagliata a triangoli e appoggiata sul bordo del piatto o come condimento della piadina. C.RIZZIOLI
Scritto il 12-07-2022 / Leggi